giovedì 12 gennaio 2017

L'ALTRA PARTE

L'altra parte di Alfred Kubin.



1 commento:

CREPASCOLO ha detto...

Kanga finse che qualcosa non andava nel motore e chiese a Kube di scendere dall'auto in mezzo al nulla e dicendo che Kuneo non era lontana. Kube puntò i piedini ed il naso lungo lungo in direzione della foresta e rimase a quardare una betulla pietrificata su cui sembraba inciso il demone pavone dalle ali di ragnatela che il bimbo dal canappione sognava da sempre quando calava il crepuscolo. Non sentì nemmeno il fuoristrada che ripartiva. Gli parve di sentire gli uomini granchio danzare nella foresta e si incamminò mentre calava la notte gelida. Vide lo stambecco di polvere accendere le corna per fendere il buio ed il gentilomo di lino con lo stetson che riusciva a bere un espresso dalla macchinetta senza pagarne il prezzo. Si addormentò felice pensando che la vita era una meraviglia.
Kanga tornò a casa e dormì come al solito. Il giorno dopo fu investito da una signora che si stava provando una maschera azteca e rimirando nello specchietto ed appena di là gli parve di vedere Kube che gli sorrideva. Tutto perdonato.