domenica 15 gennaio 2012

ANDARE AL TERREMOTO

Io ci sono stato a Banduna, e l'ho pure disegnata. Dall'alto, s'intende, che scendere a Banduna è solo per chi non ha niente da perdere o per chi invece ha già perso tutto. Villaggio di malfattori.  Una sola parola fuori posto e sei morto.

Quando Alessandro mi ha consegnato i primi tre capitoli pensavo si trattasse di letteratura, parole in fila da leggere davanti al camino acceso mentre fuori scioperano i taxisti. Mi sbagliavo.  Banduna sono tanti frammenti di un sogno che settimana dopo settimana diventa più verosimile. 

Da quassù sembra quasi bella. 




 

Dal sito della Feltrinelli:


Banduna.
Un luogo, una leggenda.
Un romanzo che cresce a vista d’occhio come una pianta, una strada che si disegna passo dopo passo.
Il primo passo è anche la prima puntata, dove si costruisce un mondo che forse non è esistito, ma sarebbe stato possibile.
Gli anni sono quelli dell’Italia del brigantaggio.
Ma non cercate su una mappa i luoghi che attraverseremo.
Due viandanti, una mulattiera, un’estate che finisce e una grande storia che comincia.
E che subito ci porta via e ci convince, insieme ai suoi protagonisti, ad “andare al terremoto”.
.
Guardando a Charles Dickens che pubblicava sul “Morning Chronicle” – il mezzo più popolare per il più popolare degli scrittori – Alessandro Mari (Premio Viareggio 2011 con Troppo umana speranza) rinnova con inchiostro digitale la tradizione del romanzo a puntate.
Banduna nascerà settimana dopo settimana, con lo stesso ritmo con il quale voi lo leggerete.
E’ un viaggio che ha una meta, ma che potrà subire deviazioni impreviste anche in base alle vostre suggestioni, idee, reazioni.
Sì, perché voi leggerete Alessandro Mari e Alessandro Mari leggerà voi.
Nel libro lo spazio di scrittura è suo, qui è vostro: lasciate i vostri commenti proprio qua sotto, su questo sito.
Il dialogo è aperto e nessuno sa esattamente cosa succederà a Banduna.
Lo scopriremo insieme.
Banduna è antichissimo, perché riprende un’idea che sta alle radici di molti grandi romanzi ottocenteschi.
Banduna è nuovo, perché è reso possibile solo dalla distribuzione digitale.
Un romanzo di questo tipo prima, semplicemente, non sarebbe stato possibile.
Oggi si può fare e la sua casa è Feltrinelli Zoom.
“Zoom fonda un paese nuovo. E dentro i suoi confini possono abitare storie clandestine – sans papier, per dire così. Meravigliosamente bastarde.”
E se lo dice Alessandro Mari c’è da fidarsi.
Buon viaggio a tutti.



Alessandro Mari (Busto Arsizio, 1980) vive a Milano e si è laureato con una tesi su Thomas Pynchon. Ha lavorato fin da giovanissimo per l’editoria come lettore e ghostwriter, attualmente traduce e collabora con alcune testate nazionali nelle pagine culturali. Ha esordito come narratore con Troppo umana speranza(Feltrinelli, 2011), col quale ha vinto il Premio Viareggio Rèpaci 2011, il Premio Kihlgren Opera Prima 2011 – Città di Milano e il Premio Massarosa 2011; è stato finalista al Premio Alassio 100 Libri – Un autore per l’Europa 2011. Banduna è la sua seconda prova narrativa.
Vai su banduna.feltrinelli.it

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